Monologo "Will Hunting genio ribelle" - Robin Williams (Sean McGuire)

Pensavo a quello che mi hai detto l’atro giorno riguardo al mio dipinto, sono stato tutta la notte a pensarci, poi ho capito una cosa e sono caduto in un sonno profondo, tranquillo e da allora non ho più pensato a te. Sai cosa ho capito? Sei solo un ragazzo, tu non hai la minima idea delle cose di cui parli. Non sei mai stato fuori posto, se ti chiedessi sull'arte probabilmente mi citeresti tutti i libri di arte mai scritti..: Michelangelo. Sai tante cose su di lui: le sue opere, le aspirazioni politiche, lui e il papa, le sue tendenze sessuali, tutto quanto vero? Ma scommetto che non sai dirmi che odore c'è nella Cappella Sistina. Non sei mai stato lì con la testa rivolta verso quel bellissimo soffitto.. mai visto. Se ti chiedessi sulle donne, probabilmente mi faresti un compendio sulle tue preferenze, potrai perfino aver scopato qualche volta ma non sai dirmi che cosa si prova a risvegliarsi accanto a una donna e sentirsi veramente felici. Sei uno tosto. E se ti chiedessi sulla guerra probabilmente mi getteresti Shakespeare in faccia eh? Ancora una volta sulla breccia cari amici??.... ma non ne hai mai sfiorata una. Non hai mai tenuto in grembo la testa del tuo migliore amico vedendolo esalare l'ultimo respiro mentre con lo sguardo chiede aiuto. Se ti chiedessi sull'amore probabilmente mi diresti un sonetto, ma guardando una donna non sei mai stato del tutto vulnerabile.. non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi, sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per salvarti dagli abissi dell'inferno. Non sai cosa si prova ad essere il suo angelo, avere tanto amore per lei, vicino a lei per sempre, in ogni circostanza, incluso il cancro. Non sai cosa si prova a dormire su una sedia d'ospedale per due mesi tenendole la mano, perché i dottori vedano nei tuoi occhi che il termine "orario delle visite" non si applica a te. Non sai cos'è la vera perdita, perché; questa si verifica solo quando ami qualcosa più di te stesso: dubito che tu abbia mai osato amare qualcuno a tal punto. Io ti guardo, e non vedo un uomo intelligente, sicuro di sé, vedo un bulletto che si caga sotto dalla paura. Ma, sei un genio Will, chi lo nega questo. Nessuno può comprendere ciò che hai nel profondo. Ma tu hai la pretesa di sapere tutto di me perché hai visto un mio dipinto e hai fatto a pezzi la mia vita del cazzo? Sei orfano giusto? Credi che io riesca a inquadrare quanto sia stata difficile la tua vita, cosa provi, chi sei, perché ho letto Oliver Twist? Basta questo ad incasellarti?...... Personalmente, me ne strafrego di tutto questo, perché sai una cosa, non c'è niente che possa imparare da te che non legga in qualche libro del cazzo.A meno che tu non voglia parlare di te. Di chi sei. Allora la cosa mi affascina. Ci sto. Ma tu non vuoi farlo vero Campione?....Sei terrorizzato da quello che diresti. ... A te la mossa Capo




Robin Williams in “Will Hunting”

Monologo "Apocalypto" - Espiridion Acosta Cache (Il vecchio cantastorie)

“E un uomo sedeva da solo. Sprofondato in una grande tristezza.
Tutti gli animali si avvicinarono a lui e gli dissero: <Non ci piace vederti cosi triste, chiedici quello che vuoi e lo avrai>.
L’uomo disse: “Voglio avere una buona vista”. L’avvoltoio rispose: <avrai la mia>. L’uomo disse: <Voglio essere forte>. Il giaguaro rispose: <Sarai forte come me>. Allora l’uomo disse: <Vorrei tanto conoscere i segreti della terra>. Rispose il serpente:<Te li mostrerò>. E cosi fu con tutti gli animali. E quando l’uomo ebbe tutti i doni che loro potevano dargli se ne andò. E il gufo disse agli altri animali: <Ora l’uomo sa molto ed è capace di fare molte cose. Improvvisamente ho paura> Il cervo disse: <L’uomo ha tutto quello di cui ha bisogno. Ora non sarà più triste> Ma il gufo disse: <No. Io ho visto un buco nell’uomo profondo come una fame che mai si placherà, questo lo rende triste e lo spinge a desiderare. Lui continuerà a prendere e a prendere finché un giorno il mondo dirà:“non esisto più e non ho più nulla da dare”>”




Espiridion Acosta Cache in “Apocalypto”

Monologo "Braveheart - Cuore impavido" - Mel Gibson (William Wallace)

“Figli di Scozia; io sono William Wallace <<William Wallace è alto 2 metri>> Si l’ho sentito dire, e uccide i nemici a centinaia, e se ora fosse qui distruggerebbe gli inglesi con palle di fuoco dagli occhi e fulmini davanti  dal culo. Sono io William Wallace e ho dinanzi agli occhi un ‘intero esercito di miei compatrioti decisi a sfidare le tirannie, siete venuti a combattere da uomini liberi e uomini liberi siete, senza libertà cosa farete? Combatterete? <<Contro quelli no. Fuggiremo e resteremo vivi>>Certo chi combatte può morire, chi fugge resta vivo, almeno per un pò, agonizzanti in un letto fra molti anni da adesso, siete sicuri che non sognerete di barattare tutti i giorni che avrete vissuto a partire da oggi per avere l’occasione solo un’altra occasione di tornare qui sul campo ad urlare ai nostri nemici che possono toglierci la vita, ma non ci toglieranno mai la libertà.” 




Mel Gibson in “Braveheart”

Monologo "Angel-A" - Rie Rasmussen (Angel-a)

“Guarda nello specchio e dimmi cosa vedi ? Guarda nello specchio ho detto, che cosa vedi? <<Vedo.. una donna stupenda>> Grazie, e accanto a lei che cosa vedi ? <<Non lo so>> Ah!! bene fai progressi <<Tu dici ?>> Si, prima vedevi solo merda adesso almeno non vedi niente, vuol dire che hai fatto pulizia ma ora dobbiamo metterci qualcosa in questo niente non si può lasciare cosi su guarda bene davanti a te c’è niente che t’ interessa in questo bel viso <<Non molto, no>> Guarda bene nei tuoi occhi, che cosa vedi ?  <<Un… un…un certo,un certo garbo>> Oh si ce ne ce ne molto e poi <<Gli occhi non sono male>> C’è bellezza esatto , sono belli e poi <<Forse anche un pò di dolcezza>> Oh si, molta. E c’è amore? <<Si , c’è molto amore, si .Troppo forse>> Se è troppo facciamolo uscire. Dimmi che mi ami <<Come?>> Non mi ami?<<Si, perché? insomma provo, provo un certo, un certo affetto però può essere anche amicizia che..che>> Mi ami o non mi ami? <<Dal primo giorno, dal primo istante>> Bè allora dillo  <<è…è difficile dirlo>> Lo sai perché ? <<No>> Perché a te non  l’ha mai detto nessuno, vero? E’ difficile amarsi se nessuno ti rimanda l’immagine<<Si>> Ti amo André. Visto? Hai ricevuto amore , adesso puoi dare amore anche tu. Forza <<Ti amo Angel-a o comunque ti chiami>> Hai ragione, dillo  ancora senza il nome <<Ti amo>> Bravo. E adesso guardati bene e dillo <<Non ci riesco >> Siii che ci riesci , guarda il tuo corpo, straziato dalla mancanza d’amore, di fiducia, non vedi che merita che qualcuno  si occupi di lui, allora non rifiutare questo corpo ferito che ti ha sopportato per tanto tempo senza mai lamentarsi, digli quant’è importante, quanto conta, dagli ciò che merita <<Ti amo André, ti amo >>Sono fiera di te André.”



Rie Rasmussen in "Angel-A"

Monologo "Il posto delle fragole" - Gunnar Björnstrand (Evald Borg)

Lo sai che io non voglio bambini, perciò sai che dovrai scegliere tra me e lui <<Povero Evald>> Non c’è nulla da compatirmi. La vita è una cosa assurda ed è bestiale mettere al mondo dei figli con la sciocca speranza che potranno vivere meglio di noi <<Queste sono tutte scuse>> Chiamale come vuoi. Io stesso fui un figlio non desiderato di un matrimonio che era la copia dell’inferno; un figlio di chi sa quale padre <<Ma non mi sembra una ragione sufficiente per comportarti come un bambino>> Devo essere in clinica alle tre e non ho ne il tempo ne la voglia di continuare questa discussione << Sei un vigliacco>> Si, ne convengo; quando penso alla vita ho un senso di nausea e non voglio responsabilità che mi leghino ad essa più di quanto lo sia già, parlo sul serio e non si tratta di una forma di isterismo come forse hai sempre creduto <<Quello che dici è male>> Il bene o il male non esistono, ma solo le necessità e si vive secondo le proprie esigenze.<<E quali sarebbero?>> Tu hai un dannato bisogno di sentirti viva , di vivere di esistere in pieno e di creare la vita << E tu invece?>> Io vorrei essere morto , completamente morto.



Gunnar Björnstrand in “Il posto delle fragole”

Monologo "Basta che funzioni" - Larry David (Boris Yellnikoff)

“Ma qual è il significato di tutto? Niente, zero, nulla. Tutto finisce in niente. Anche se non mancano gli idioti farfuglianti. Non parlo di me, io una visione ce l’ho. Sto parlando di voi, dei vostri amici, dei vostri colleghi, dei vostri giornali, della tv. Tutti molto felici di fare chiacchiere, completamente disinformati. Morale, scienza, religione, politica, sport, amore, i vostri investimenti, i vostri figli, la salute… Cazzo, se devo mangiare nove porzioni di frutta e verdura al giorno per vivere non voglio vivere! Io detesto la frutta e la verdura.
E i vostri Omega 3, e il tapis roulant, e l’elettrocardiogramma, e la mammografia, e la risonanza pelvica, e.. oh mio Dio, la colonscopia! E con tutto ciò arriva sempre il giorno in cui vi ficcano in una scatola. E avanti con un’altra generazione di idioti, i quali vi diranno tutto sulla vita, e decideranno per voi quello che è appropriato.
Mio padre si è suicidato perché i giornali del mattino lo deprimevano. E lo potete biasimare? Con l’orrore, e la corruzione, e l’ignoranza, e la povertà, e i genocidi, e l’Aids, e il riscaldamento globale, e il terrorismo, e quegli idioti dei valori della famiglia, e quei maniaci della armi! L’orrore, dice Kurtz alla fine di Cuore di tenebra. L’orrore. E, beato lui, non distribuivano il Times nella giungla. Sennò l’avrebbe visto l’orrore. Ma che si può fare? Leggete di qualche massacro nel Darfur, o di uno scuolabus fatto esplodere, e attaccate: “Oh mio Dio, l’orrore”. E poi girate pagina e finite le vostre uova di galline ruspanti. Perché tanto che si può fare? Si è sopraffatti.
Anch’io ho tentato di suicidarmi. Ovviamente non ha funzionato. Ma perché mai volete sentire queste cose? Cristo, avete già i vostri di problemi. Sono sicuro che siete ossessionati da un gran numero di tristi speranze e sogni. Dalle vostre prevedibilmente insoddisfacenti vite amorose. Dai vostri falliti affari. Ah, se solo avessi comprato quelle azioni. Se solo avessi comprato quella casa anni fa. Se solo ci avessi provato con quella donna… Se questo, se quello… Sapete una cosa? Risparmiatemi i vostri “avrei potuto” o “avrei dovuto”. Come mia madre diceva sempre: se mia nonna avesse le ruote sarebbe una carrozza. Mia madre le ruote non le aveva: aveva le vene varicose. Eppure la signora ha partorito una mente brillante: mi hanno preso in considerazione per il Nobel per la fisica. Non l’ho ottenuto, però si sa: è tutta politica, come ogni altra finta onorificenza. Detto tra noi? Non crediate che io sia amareggiato per qualche batosta personale. Per gli standard di una insensata e barbarica civiltà sono stato piuttosto fortunato. Ho sposato una bella donna che ricca di famiglia. Per anni abbiamo vissuto a Big Man place. Insegnavo alla Columbia: teoria delle stringhe.”



Larry David in “Basta che funzioni”

Monologo “Fight Club” - Brad Pitt (Tyler Durden)

Sai cos’è un piumino? <<Una trapunta.>>
Una coperta. Solo una coperta. Perchè due come te e me sanno cos’è un piumino… è essenziale alla nostra sopravvivenza, nel senso cacciatore e raccoglitore? NO. Allora cosa siamo?
<<Siamo consumatori?>>

Esatto! Siamo consumatori. Siamo i sottoprodotti di uno stile di vita che ci ossessiona. Omicidi, crimini, povertà, queste cose non mi spaventano. Quello che mi spaventa, sono le celebrità sulle riviste, la televisione con 500 canali, il nome di un tizio sulle mie mutande, i farmaci per i capelli, il Viagra…
<<L’arredatrice>> poche calorie ……<<Marta Stewart.>>
Fanculo Marta Stewart! Marta sta lucidando le maniglie sul Titanic, va tutto a fondo bello! Perciò vaffanculo tu e il tuo divanetto a strisce verdi Omar Shab della String. Io dico: non essere mai completo… io dico: smettila di essere perfetto… io dico dai: evolviamoci! Le cose vadano come devono andare… Per me, eh! Forse potrei sbagliarmi, forse è una terribile tragedia…
<<No, no, sono solo oggetti, non è una tragedia …>>
Beh, hai perso un sacco di soluzioni versatili per il vivere moderno, amico …
<<Cazzo hai ragione… no non fumo, si e poi la mia assicurazione coprirà tutto, perciò…….che c’è?>>
Le cose che possiedi alla fine ti possiedono.



Brad Pitt in “Fight Club”

Monologo “La leggenda del pianista sull'oceano” - Tim Roth (Danny Boodman T.D. Lemon Novecento)

“Tutta quella città non si riusciva a vederne la fine; la fine, per cortesia si potrebbe vedere la fine, era tutto molto bello su quella scaletta e io ero grande con quel bel cappotto, facevo il mio figurone e non avevo dubbi che sarei sceso, non c’era problema ; non è quello che vidi che mi fermò Max è quello che non vidi, puoi capirlo? Quello che non vidi; in tutta quella sterminata città c’era tutto tranne la fine , c’era tutto; ma non c’era una fine; quello che non vidi è dove finiva tutto quello, la fine del mondo. Tu pensa ad un pianoforte; i tasti iniziano, i tasti finiscono; tu lo sai che sono 88 e su questo  nessuno può fregarti, non sono infiniti loro, tu sei infinito, e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita, questo mi piace in questo posso vivere, ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotolano una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti che non finiscono mai, e questa è la verità che non finiscono mai, quella tastiera è infinita, ma se quella tastiera è infinita allora su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare e sei seduto sul seggiolino sbagliato, quello è il pianoforte su cui suona Dio. Cristo!! ma le vedevi le strade, anche soltanto le strade ce ne erano a migliaia, ma dimmelo come fate voi altri laggiù a sceglierne una,  a scegliere una donna, una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire; tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce né, ma non avete paura voi di finire in mille pezzi solo a pensarla quella enormità solo a pensarla, a viverla; io ci sono nato su questa nave e vedi anche qui il mondo passava ma non più di 2000 persone per volta, e di desideri ce n’erano ma non più di quelli che ci  potevano stare su una nave tra una prua e una poppa, suonavi la tua felicità su una tastiera che non era infinita; io ho imparato a vivere in questo modo, la terra è una nave troppo grande per me, è una donna troppo bella, è un viaggio troppo lungo, è un profumo troppo forte, è una musica che non so suonare; non scenderò dalla nave al massimo posso scendere dalla mia vita in fin dei conti è come se non fossi mai nato. Sei tu l’eccezione Max, solo tu sai che sono qui, sei una minoranza non ti resta che adeguarti, perdonami amico mio ma io non scenderò."



Tim Roth in “La leggenda del pianista sull'oceano”

Monologo “Match Point” - Jonathan Rhys-Meyers (Chris Wilton)

“Chi disse preferisco avere fortuna che talento percepì l’essenza della vita, la gente ha paura di ammettere quanto conti la fortuna nella vita, terrorizza pensare che sia cosi fuori controllo. A volte in una partita la palla colpisce il nastro e per un attimo può andare oltre  o tornare indietro, con un pò di fortuna va oltre e allora si vince, oppure no e allora si perde.”



Jonathan Rhys-Meyers in “Match Point”

Monologo "Apocalypse Now" - Marlon Brando (Col. Walter E. Kurtz)

“Ho visto degli orrori; orrori che ha visto anche lei; ma non avete il diritto di chiamarmi assassino, avete il diritto di uccidermi, questo si, avete il diritto di farlo; ma non avete il diritto di giudicarmi.
Non esistono parole per descrivere lo stretto necessario a coloro che non sanno cosa significhi l’orrore; l’orrore. L’orrore ha un volto e bisogna essere amici dell’orrore; l’orrore e il terrore morale ci sono amici, in caso contrario allora diventano nemici da temere; sono i veri nemici. Ricordo quando ero nelle forze speciali; sembra siano passati mille secoli. Siamo andati in un accampamento per vaccinare dei bambini, andati via dal campo dopo averli vaccinati tutti contro la polio un vecchio in lacrime ci raggiunge correndo, non riusciva a parlare ; allora tornammo al campo, quegli uomini erano tornati e avevano mutilato a tutti quei bambini il braccio vaccinato, stavano li ammucchiate , un mucchio di piccole braccia e mi ricordo che ho, ho, io ho pianto, ho pianto come una povera nonna, avrei voluto cavarmi tutti i denti non sapevo neanche io cosa volevo fare ma voglio ricordarmelo non voglio dimenticarlo mai, non voglio dimenticarlo mai e a un certo punto ho capito come se mi avessero sparato, mi avessero sparato  un diamante, un diamante mi si fosse conficcato nella fronte e mi sono detto oddio che genio che cera in quell’ atto, che genio; la volontà di compiere quel gesto perfetto,genuino, completo,cristallino, puro. Allora ho realizzato che loro erano più forti di noi  perché riuscivano a sopportarlo, non erano mostri erano uomini, squadre addestrate, questi uomini avevano un cuore  avevano famiglia avevano bambini erano colmi d’amore ma avevano avuto la forza, la forza di farlo.
Se avessi avuto 10 divisioni di uomini cosi i nostri problemi sarebbero finiti da tempo. C’è bisogno di uomini con il senso morale e allo stesso tempo capaci di utilizzare il loro primordiale istinto di uccidere, senza sentimenti, senza passione, senza giudizio. Senza giudizio, perché è il giudizio che ci indebolisce."



Marlon Brando in "Apocalypse Now"

Monologo "Il settimo sigillo" - Max von Sydow (Antonius Block)

“Vorrei confessarmi ma non ne sono capace, perché il mio cuore è vuoto. Ed è vuoto come uno specchio che sono costretto a fissare. Mi ci vedo riflesso e provo soltanto disgusto e paura. Vi leggo indifferenza verso il prossimo, verso tutti i miei irriconoscibili simili. Vi scorgo immagini di incubo nate dai miei sogni e dalle mie fantasie.
<<Non credi sarebbe meglio morire?>> E’ vero <<Perché non smetti di lottare?>> E’ l’ignoto che mi atterrisce <<Il terrore è figlio del buio>> Che sia impossibile sapere.
Ma perché, perché non è possibile cogliere Dio con i propri sensi, per quale ragione si nasconde tra mille e mille promesse preghiere sussurrate in incomprensibili miracoli, perché i dovrei avere fede nella fede degli altri. Di che cosa sarà di coloro i quali non sono capaci o non vogliono avere fede perché non posso uccidere Dio in me stesso perché continua a vivere in me sia pure in modo vergognoso ed umiliante anche se io lo maledico e voglio strapparlo dal mio cuore, e perché nonostante tutto egli continua ad essere uno struggente richiamo di cui non riesco a liberarmi; mi ascolti? <<Certo>> Io vorrei sapere, senza fede, senza ipotesi, voglio la certezza, voglio che il Dio mi tenda la mano e scopra il suo volto nascosto e voglio che mi parli <<E il suo silenzio non ti parla>> Lo chiamo e lo invoco e se egli non risponde io penso che non esiste  <<Forse  è cosi forse non esiste>> Allora la vita non è che un vuoto senza fine ; nessuno può vivere sapendo di dover morire un giorno come cadendo nel nulla senza speranza <<Molta gente non pensa ne alla morte ne alla vanità delle cose >> Ma verrà il giorno in cui si troveranno all’ estremo limite della vita <<Si sull’orlo dell’abisso>> Lo so, lo so ciò che dovrebbero fare ; dovrebbero intagliare nella loro paura un’immagine alla quale dare poi il nome di Dio. “




Max von Sydow in “Il Settimo sigillo”

Monologo "Persona" - Margaretha Krook ( La Dottoressa )

“Credi che non ti capisca ? Tu insegui un sogno disperato, questo è il tuo tormento tu vuoi essere non sembrare di essere. Essere in ogni istate cosciente di te e vigile, e nello stesso tempo ti rendi conto dell’abisso che separa ciò che sei per gli altri da ciò che sei per te stessa provoca quasi un senso di vertigine il timore di vedersi scoperta vero? di vedersi messa a nudo, smascherata riportata ai suoi giusti limiti poiché ogni parola è menzogna ogni gesto falsità ogni sorriso una smorfia, qual’ é  il ruolo più difficile? Togliersi la vita?  Ma no!! sarebbe poco dignitoso meglio rifugiarsi nell’immobilità nel mutismo si evita di dover mentire oppure mettersi al riparo dalla vita cosi non c’è il bisogno di recitare mostrare un volto finto fare gesti voluti, non ti pare? Questo è ciò che si crede, ma non basta celarsi perché la vita si manifesta in mille modi diversi ed è impossibile non reagire. A nessuno importa sapere se le tue reazioni sono vere o pure false sincere o bugiarde solo a te il problema si rivela importante, e forse neanche li. Io ti capisco Elisabeth
capisco il tuo silenzio questa tua immobilità e perché abbia elevato a sistema di vita la tua assurda apatia, capisco e quasi t’ ammiro secondo me devi continuare a recitare la tua parte fino in fondo fin che essa non perda ogni interesse e abbandonarla cosi come sei abituata a fare passando da un ruolo  all’altro.”




Margaretha Krook in “Persona”

Monologo “Il mercante di Venezia” - Al Pacino (Shylock )

"Mi ha maltrattato e defraudato di mezzo milione; ha gioito delle mie perdite, deriso i miei profitti,disprezzato il mio popolo, ostacolato i miei affari, allontanato i miei amici, saziato i miei nemici. E per quale ragione? Perché sono ebreo. Non ha occhi un ebreo? non ha mani un ebreo ? organi, consistenza, sensi, affetti, passioni, non si nutre dello stesso cibo, non è ferito dalle stesse armi, non soffre delle stesse malattie, non è curato con gli stessi rimedi,scaldato agghiacciato dallo stesso inferno dalla stessa estate di un cristiano? E se ci pungete non versiamo sangue? Se ci fate il solletico non ridiamo?
Se ci avvelenate non moriamo? E se ci fate un torto, non ci vendichiamo? Se siamo a voi uguali in tutto il resto perché non assomigliarvi anche in questo. Se un ebreo fa un torto ad un cristiano, a che si riduce la sua carità? Alla vendetta. Se fa torto ad un ebreo quale esempio elevato di sopportazione gli mostra un cristiano perfetto? Solo vendetta. Io metterò in pratica la malvagità che ci insegnate e non sarà difficile che io vada anche oltre , ben oltre l'insegnamento.“



Al Pacino in “Il mercante di Venezia”

  © Il Monologo

 

antivirus gratis

Torna Sopra