Monologo "Il settimo sigillo" - Max von Sydow (Antonius Block)
“Vorrei confessarmi ma non ne sono capace, perché il mio cuore è vuoto. Ed è vuoto come uno specchio che sono costretto a fissare. Mi ci vedo riflesso e provo soltanto disgusto e paura. Vi leggo indifferenza verso il prossimo, verso tutti i miei irriconoscibili simili. Vi scorgo immagini di incubo nate dai miei sogni e dalle mie fantasie.
<<Non credi sarebbe meglio morire?>> E’ vero <<Perché non smetti di lottare?>> E’ l’ignoto che mi atterrisce <<Il terrore è figlio del buio>> Che sia impossibile sapere.
Ma perché, perché non è possibile cogliere Dio con i propri sensi, per quale ragione si nasconde tra mille e mille promesse preghiere sussurrate in incomprensibili miracoli, perché i dovrei avere fede nella fede degli altri. Di che cosa sarà di coloro i quali non sono capaci o non vogliono avere fede perché non posso uccidere Dio in me stesso perché continua a vivere in me sia pure in modo vergognoso ed umiliante anche se io lo maledico e voglio strapparlo dal mio cuore, e perché nonostante tutto egli continua ad essere uno struggente richiamo di cui non riesco a liberarmi; mi ascolti? <<Certo>> Io vorrei sapere, senza fede, senza ipotesi, voglio la certezza, voglio che il Dio mi tenda la mano e scopra il suo volto nascosto e voglio che mi parli <<E il suo silenzio non ti parla>> Lo chiamo e lo invoco e se egli non risponde io penso che non esiste <<Forse è cosi forse non esiste>> Allora la vita non è che un vuoto senza fine ; nessuno può vivere sapendo di dover morire un giorno come cadendo nel nulla senza speranza <<Molta gente non pensa ne alla morte ne alla vanità delle cose >> Ma verrà il giorno in cui si troveranno all’ estremo limite della vita <<Si sull’orlo dell’abisso>> Lo so, lo so ciò che dovrebbero fare ; dovrebbero intagliare nella loro paura un’immagine alla quale dare poi il nome di Dio. “
Max von Sydow in “Il Settimo sigillo”