Monologo “La leggenda del pianista sull'oceano” - Tim Roth (Danny Boodman T.D. Lemon Novecento)

“Tutta quella città non si riusciva a vederne la fine; la fine, per cortesia si potrebbe vedere la fine, era tutto molto bello su quella scaletta e io ero grande con quel bel cappotto, facevo il mio figurone e non avevo dubbi che sarei sceso, non c’era problema ; non è quello che vidi che mi fermò Max è quello che non vidi, puoi capirlo? Quello che non vidi; in tutta quella sterminata città c’era tutto tranne la fine , c’era tutto; ma non c’era una fine; quello che non vidi è dove finiva tutto quello, la fine del mondo. Tu pensa ad un pianoforte; i tasti iniziano, i tasti finiscono; tu lo sai che sono 88 e su questo  nessuno può fregarti, non sono infiniti loro, tu sei infinito, e dentro quegli 88 tasti la musica che puoi fare è infinita, questo mi piace in questo posso vivere, ma se io salgo su quella scaletta e davanti a me si srotolano una tastiera di milioni di tasti, milioni e miliardi di tasti che non finiscono mai, e questa è la verità che non finiscono mai, quella tastiera è infinita, ma se quella tastiera è infinita allora su quella tastiera non c’è musica che puoi suonare e sei seduto sul seggiolino sbagliato, quello è il pianoforte su cui suona Dio. Cristo!! ma le vedevi le strade, anche soltanto le strade ce ne erano a migliaia, ma dimmelo come fate voi altri laggiù a sceglierne una,  a scegliere una donna, una casa, una terra che sia la vostra, un paesaggio da guardare, un modo di morire; tutto quel mondo addosso che nemmeno sai dove finisce e quanto ce né, ma non avete paura voi di finire in mille pezzi solo a pensarla quella enormità solo a pensarla, a viverla; io ci sono nato su questa nave e vedi anche qui il mondo passava ma non più di 2000 persone per volta, e di desideri ce n’erano ma non più di quelli che ci  potevano stare su una nave tra una prua e una poppa, suonavi la tua felicità su una tastiera che non era infinita; io ho imparato a vivere in questo modo, la terra è una nave troppo grande per me, è una donna troppo bella, è un viaggio troppo lungo, è un profumo troppo forte, è una musica che non so suonare; non scenderò dalla nave al massimo posso scendere dalla mia vita in fin dei conti è come se non fossi mai nato. Sei tu l’eccezione Max, solo tu sai che sono qui, sei una minoranza non ti resta che adeguarti, perdonami amico mio ma io non scenderò."



Tim Roth in “La leggenda del pianista sull'oceano”

  © Il Monologo

 

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