La Meute
VOTO 4.5
Charlotte si ferma a raccogliere l'autostoppista Max lungo la strada e decidono di bere un caffè assieme nel vicino ristorante “La spack” dallo stile inconfondibilmente western. All'interno del locale avviene una breve rissa con un gruppo di motociclisti, fermata dalla strana oste. Max si dirige al bagno per curarsi le lievi ferite ma una volta all'interno non ne uscirà più. Charlotte preccupata dall'assenza del nuovo amico tenterà di capire dove sia finito. La ricerca porterà a galla orrori che non sarebbero mai dovuti affiorare.
Possiamo dire che il film è deludente nonostante ciò si lascia guardare anche grazie all’incantevole protagonista Charlotte (Émilie Dequenne).
La sceneggiatura è scarna e redicola soprattutto all’inizio del film dove ci troveremo di fronte ad alcune scene al limite del comico aiutate dalla presenza di una serie di stereotipi, pian piano però il film prende corpo soprattutto nella parte centrale dove ci si trova davanti ad un bel colpo di scena che spiazza lo spettatore virando da una trama che sarebbe stata fin troppo banale e fin troppo prevedibile.
Nonostante ciò il ritmo è lento e anche nelle scene che avrebbero dovuto richiedere maggior tensione sono noiose e lasciano allo spettatore come un senso di insoddisfazione.
“La Meute” vuole essere originale ma non ci riesce più di tanto vuole essere tante cose ma senza alla fine essere niente di così incisivo da emergere nel mare della mediocrità.
Charlotte si ferma a raccogliere l'autostoppista Max lungo la strada e decidono di bere un caffè assieme nel vicino ristorante “La spack” dallo stile inconfondibilmente western. All'interno del locale avviene una breve rissa con un gruppo di motociclisti, fermata dalla strana oste. Max si dirige al bagno per curarsi le lievi ferite ma una volta all'interno non ne uscirà più. Charlotte preccupata dall'assenza del nuovo amico tenterà di capire dove sia finito. La ricerca porterà a galla orrori che non sarebbero mai dovuti affiorare.
Possiamo dire che il film è deludente nonostante ciò si lascia guardare anche grazie all’incantevole protagonista Charlotte (Émilie Dequenne).
La sceneggiatura è scarna e redicola soprattutto all’inizio del film dove ci troveremo di fronte ad alcune scene al limite del comico aiutate dalla presenza di una serie di stereotipi, pian piano però il film prende corpo soprattutto nella parte centrale dove ci si trova davanti ad un bel colpo di scena che spiazza lo spettatore virando da una trama che sarebbe stata fin troppo banale e fin troppo prevedibile.
Nonostante ciò il ritmo è lento e anche nelle scene che avrebbero dovuto richiedere maggior tensione sono noiose e lasciano allo spettatore come un senso di insoddisfazione.
“La Meute” vuole essere originale ma non ci riesce più di tanto vuole essere tante cose ma senza alla fine essere niente di così incisivo da emergere nel mare della mediocrità.